diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Mauri.Clara
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diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da Mauri.Clara » ven mar 23, 2018 2:36 am

Un cittadino egiziano con cittadinanza italiana da alcuni anni, é regolarmene residente da parecchi anni a Massa (forse quasi 20 anni) voleva ricongiungere la moglie e i loro tre figli minori ;più esattamene la moglie e due figli erano già stati ricongiunti in passato dal marito ed erano vissuti a Massa per alcuni anni con regolare permesso e CI; per ragioni di salute della moglie prima della nascita del terzo figlio decisero fosse meglio per la moglie rientrare con i figli in Egitto dove poteva avere l'aiuto di sua madre;cresciuti i figli, il maggiore ha ora 16 anni e quindi essendo meno difficile per la moglie occuparsi di loro ed essendo la nonna molta anziana, la famiglia ha ritenuto più opportuno ritornare avivere tutti insieme in Italia.
Purtroppo la moglie e i figli non vivendo in Italia quando fu concessa al marito la cittadinanza italiana non sono cittadini italiani.

Comunque sembrava molto semplice ottenere un visto dall'Ambasciata Italiana De Il Cairo in base al Dlgs 30/2007, invece dopo un lunngo periodo di attesa della risposta é arrivato il diniego per ognuno di loro (sembra francamente un modulo fatto con poca ufficialità ) dove vengono crociati due motivazioni del diniego 1) non si capisce il motivo dell'ingresso 2) non si dimostrano sufficienti mezzi di sussistenza.
Preciso che poichè la risposta tardava ad arrivare e l'interessato riferiva che altri suoi connazionali con cittadinanza italiana nell'arco di 15-30gg avevano ottenuto il visto, inviai una lettera a firma dell'utente, in cui spiegava chiaramente che la moglie chiedeva un visto di ingresso per turismo, solo al fine di entrre nell'area Schengen, e che in realtà moglie e figli sarebbero rimasti a vivere in Italia con il padre.
L'interessato chiedeva inoltre di volere precisare a lui o alla moglie se l'Ambasciata riteneva fosse necessario che integrassero la pratica con ulteriore documentazione. Al primo invio l'Ambasciata non rispose, inviata nuovamente da me la lettera dell'interessato, il giorno successivo arrivò conferma della ricezione del messaggio dagli uffici dell'Ambasciata, ma il giorno successivo ancora la moglie ricevette comunicazione del rifiuto del visto e le furono riconsegnati i passaporti.
Preciso ancora che nella lettera inviata all'Ambasciata l'interessato precisava che moglie e figli regolarmene residenti in Italia per alcuni anni erano poi rientrati in Egitto per ragioni di salute della moglie, ma che era desiderio di entrambi i coniugi vivere ora insieme in Italia.
Preciso che quando la moglie in Novembre depositò la richiesta di visto di ingresso, il marito non aveva ancora ripreso il lavoro, infatti l'anno prima per stare vicino a moglie e figli era rimasto a lungo in Egitto. Fotunatamente da gennaio ha un contratto di lavoro: lavora da più di venti anni come operaio edile.
Comunque quando i familiari come definito dall'art. 2 de Dlgs 30/2007 chiedono un visto di ingresso per riunirsi al coniuge/genitore italiano o meglio UE non devono dimostrare all'Ambasciata italiana le loro condizioni di reddito, ma solo la parentela con il familiare italiano affinché venga sul visto scritto familiare di cittadino UE, il visto é gratuito e le Ambasciate ricevono i familairi di cittadini Italiani senza bisogno di chiedere un appuntamento.
Le motivazioni del rigetto non sono assolutamente chiare.

Il modulo che era stato scritto in due tempi perchè preparato forse un anno prima e non usato era stato aggiornato molto tempo dopo cambiando semplicenmente l'ultima pagina con data e firma, non era compilato in modo chiaro sia per la difficoltà di compilazione quando si vuole precisare all'Ambasciata che i familiari non vengono per una visita ma per ricongiugersi al Padre/coniuge di cittaddino italiano.
Poi avendo avuto più volte occasione di parlare con il cittadino italo egiziano ho capito meglio le vicendde della famiglia e finalmente due giorni fa mi sono accorta che l'utente é ancora in posssesso del vecchio permesso di soggiorno della moglie ancora in formato cartaceo e della ricevuta di richiesta di rinnovo del medesimo inoltrata nel 2008 e mai più ritirato; informarono la questura del problema di salute della moglie prima che la moglie rientrasse ma poi non fu più informata la questura.

Anche prima di avere nelle mani questi documenti originali avevo sempre ritenuto necessario recarci in Questura affinchè se l'Ambasciata male interpretando le vicende della famiglia si fossero messi in contatto con la questura di Massa come se si trattasse di consentire una sorta di reingresso; ritenevo a tale scopo opportuno contattare la questura affinché fosse informata sulle vicende di questa famiglia, e a maggiore ragione ora con i documenti originali ancora in possesso dell'utente mi sembra ancora più necessario contattare la questura. Sul permesso della moglie che forse era stato rilasciato nel 2006 ed era ancora in formato cartaceo c'erano le foto dei due figli minori.

Ci potete dare un consiglio per aiutare la famiglia a ricongiungersi i figli che da mesi aspettano di tornare in Italia quando seppero del divieto piangevano; tutta la famiglia sta soffrendo.
Ringrazio

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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da adirmigranti » sab mar 24, 2018 2:51 pm

Salve,
prima di tutto se possibile le chiederemmo di scannerizzare e inviarci il provvedimento di diniego al rilascio del visto.

Ricordiamo infatti che solo per gravi motivi (quando l’interessato rappresenti un pericolo per l’ordine pubblico la sicurezza
pubblica e la sanità pubblica oppure quando l’interessato all’ingresso non sia in grado di provare la propria identità, la
propria cittadinanza e/o il vincolo familiare) è possibile negare il visto per di ingresso al familiare di cittadino italiano.
Da questo punto di vista è possibile e anche consigliabile proporre ricorso avverso il diniego del consolato

Cordialmente

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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da Mauri.Clara » lun mar 26, 2018 2:12 pm

come da voi richiesto allego rifiuto del visto
Rifiuto da Ambasciata de il Cairo 2018.pdf
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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da adirmigranti » lun mar 26, 2018 4:49 pm

Visto il diniego ribadiamo la necessità di presentare ricorso.

In un caso analogo "Il giudice rileva come le Autorità Consolari sono tenute, dopo la modifica normativa del 2011, non più al rilascio dei visti nazionali per ricongiungimento ma di visti di tipo Schengen di breve durata (per motivi di turismo). I Consolati, dunque, devono semplicemente verificare il vincolo di parentela o di coniugio senza entrare nel merito del “carico familiare” o della sussistenza di una “unione registrata”, questioni ora demandate all’Amministrazione dell’Interno al momento del rilascio della carta di soggiorno."
fonte: http://www.integrazionemigranti.gov.it/ ... menti.aspx

In allegato l'ordinanza del 24 ottobre 2014, n. 18264, del Tribunale di Torino

cordialmente
Allegati
Ordinanza_Tribunale_TO_illegittimo diniego visto familiari di cittadino ue 2014.pdf
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Mauri.Clara
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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da Mauri.Clara » ven mar 30, 2018 1:46 pm

Ringrazio, ma sono costretta a chiedervi una precisazione su come é stato preparato questo diniego, più precisamente non sul contenuto, sul quale avete già dato ampia spiegazione di illegittimità, ma perchè mi é sembrato poco attendibile essendo firmato, ma mancando il timbro dell'ambasciata e anche la data. In alto c'è una data che dovrebbe essere il 29 gennaio 2018; se è così il tempo per fare ricorso é scaduto.

Preciso ancora che quando arrivò il diniego all'interessato si trovava presso il mio ufficio un'avvocato che era venuto per fare un corso ai ragazzi del nostro progetto SPRAR gestito dall'ARCI, nel territorio ci sono alcuni ragazzi che sono usciti dai CAS di altre province e sono arrivati qui perché hanno parenti o amici e avevo chiesto alla giovane avvocatessa se poteva parlare anche con loro.
Poiché si trovava anche questo signore egiziano- italiano con il diniego del visto, esposi la situazione a questo avvocato per avere un suo consiglio e lei gentilmente scrisse subito all'Ambasciata de IL Cairo. Ebbe la conferma che la sua lettera era stata presa in visione ma poi non ebbe una risposta.

Tuttavia mi suggerì di dire all'interessto di inoltrare una nuova domanda invece di fare ricorso.

L'altra cosa che avevo chiesto e forse a voce anche a voi se non fosse più opportuno che il cittadino italiano vada direttamente in Egitto e rientri con la famiglia.

Infine vorrei sapere se prima di rifare una domanda non sia assolutamente corretto consegnare il permesso di soggiorno originale e la richiesta di rinnovo del medesimo della moglie alla questura ( scadenza del permesso 2008 e rinnovo richiesto nel 2008)

Poiché questa famiglia é stata molto colpita da questo diniego vorrei da voi un consiglio da dare al più presto all'interessato.

Vi ringrazio; cercavo di contatarvi telefonicamente per non spiegare tanti paricolari che forse non sono tutti importanti per dare poi risposte in terminini di aggionamenti/approfondimenti sulla normativa, ma che mi sembra importante conoscere per dare una concreta risosta all'interessato

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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da adirmigranti » mar apr 03, 2018 9:55 am

Dunque, visto quanto lei scrive nel suo ultimo messaggio, sarebbe interessante innanzitutto comprendere come mai non sia stato proposto ad oggi un ricorso (febbraio ha 28 gg.), piuttosto che lasciar scorrere il tempo senza ottenere risposta dal consolato...
Facciamo presente peraltro che lo sportello di II° livello e la consulenza che possiamo svolgere tramite questo portale ovviamente non può e non deve essere alternativa o sostitutiva a quella di un professionista, che agisce negli interessi del proprio cliente, anche per rispetto dello stesso professionista e del rapporto di fiducia che deve esserci con l'assistito: la ns. consulenza dovrebbe servire a Lei in quanto operatrice di sportello, ai fini di una corretta informazione da fornire agli utenti. La ringraziamo per il futuro di voler tenere in considerazione tale raccomandazione.

Da questo punto di vista si tratta evidentemente di riproporre richiesta di visto, possibilmente al momento in cui il padre ha trovato nuovamente un lavoro, possibilmente stabile, in grado di dimostrare una capacità reddituale per farsi carico della famiglia: ricordiamo infatti che in base all'art. 7 del D.Lgs. 30/2007, ai fini del rilascio della carta di soggiorno ai familiari, l'interessato dovrà dimostrare che "dispone per sè stesso e per i propri familiari di risorse economiche sufficienti, per non diventare un onere a carico dell'assistenza sociale dello Stato durante il periodo di soggiorno, e di un'assicurazione sanitaria o di altro titolo idoneo comunque denominato che copra tutti i rischi nel territorio nazionale".
http://www2.immigrazione.regione.toscan ... 80330#art7

Non vorremmo che in effetti il consolato si sia messo in comunicazione con la questura di Massa la quale ha risposto, magari dopo un controllo dell'estratto contributivo inps, che non avrebbero rilasciato una carta ai familiari per cui tanto valeva non rilasciare neppure il visto... Ma queste sono solo illazioni, difficilmente verificabili.

Per quanto riguarda il titolo di soggiorno del 2008, ci sembra impossibile consigliare di intervenire sulla questura, dato che la moglie non si trova in Italia da molto tempo e che quindi tale titolo deve essere revocato, se già non lo è stato, sulla base della comunicazione del comune al momento della cancellazione anagrafica.

Le ricordiamo di voler limitare le telefonate soltanto a questioni effettivamente urgenti, non potendoci permettere un continuo aggiornamento su ogni singola questione, via via che lei reperisce le informazioni.
Certi della Sua comprensione, così come di tutti gli altri utenti del portale
cordialmente

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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da Mauri.Clara » mar apr 03, 2018 12:09 pm

avevo sollevato il problema della questura non per chiedere di riattivare una pratica sicuramente archiviata ma perchè ho pensato che forse l'ambasciata trattandosi di famiglia che era già stata residente, abbia per qualche motivo preso contatti con la Questura; concludendo mi sembrava opportuno prima di inoltrare nuovamente la domanda di visto informare la Questura dell'accaduto chiedere se per caso l'Ambasciata aveva preso contatti con gli Uffici della Questura e comunque riconsegnare alla questura il permesso originale anche se sarò sicuramente archiviato per eliminare qualunque cosa che possa eventualemtne generare confusione.
Infine avevo chiesto se é corretto che sul dineigo non compaia un timbro dell' Ambasciata.

Ringrazio

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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da adirmigranti » mer apr 04, 2018 11:06 am

Per la questione del timbro: il modulo riporta la dicitura "timbro del consolato/firma del funzionario", non vi è il timbro ma vi è la firma (non ci chieda però di verificare se la firma è originale e corrispondente effettivamente al funzionario...) per cui diremmo che l'atto non potrà essere considerato nullo. Le ribadiamo che eventualmente tali rilievi avrebbero dovuti essere sollevati con ricorso entro 60 gg. dalla notifica del diniego.

Con la Questura proceda pure con la riconsegna del permesso scaduto 10 anni fa, soprattutto se ciò contribuisce a rendere le cose meno confuse.

Cordialmente

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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da Mauri.Clara » mer mag 16, 2018 7:51 pm

Questo cittadino egiziano-italiano a fine settimana si reca in Egitto per rientrare con moglie e figli.
E' necessario compilare per la moglie e per ogni figlio la letteradi invito? Non é sufficiente che si rechi in Ambasciata e chieda il visto turistico per portare con sè i suoi famigliari in Italia?
Porterà con sé certificato di stato di famiglia e residenza; buste paga e contratto d'affitto anche se in realtà non sono requisiti che l'Ambasciata deve verificare. Porterà anche il certificato di matrimonio già registrato presso il nostro Comune.
Porterà in ambasciata i certificati di nascita dei figli per dimostrare la paternità e per farli tradurre e legalizzare.
Gli consegnerò anche la comunicazione che il Ministero ha inserito nella piattaforma sui visti di ingresso comunicazione in cui si spiega no i diritte dei familiari di cittadini comunitari familiari come definito dall'art. " del Dlgs 30/2007.

E' opportuno predisporre altro in considerazione dell'inspiegabile diniego di visto a moglie e figli alla fine del 2017 o forse anche a gennaio 2018 non ricordo ora con precisione.

Non riesco a capire entrando nel sito dell'Ambasciata d IL CAIRO se deve prendere appuntamnento anche se è cittadino italiano

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Re: diniego del visto di ingresso al coniuge e ai figli minori di cittadino italiano

Messaggio da adirmigranti » gio mag 17, 2018 3:25 pm

Salve,
per l'appunto sul sito del Ministero degli Esteri alla sezione visti indicando come ingresso per motivi familiari del cittadino UE si legge: "Attenzione: nel caso di domande di visto d'ingresso presentate da familiari (consorte, figli o genitori) di cittadini italiani o di altri Paesi dell’Unione europea, si suggerisce di rivolgersi all'Ambasciata/Consolato italiano competente."
Riteniamo pertanto che non sia necessario compilare la dichiarazione di garanzia per l'alloggio dato che trattasi di visto rilasciato sulla base di una condizione particolare che è per l'appunto quella di familiare di cittadino italiano o UE.

Al link che segue il messaggio del Ministero degli Esteri del 6 agosto 2013 intitolato "Abrogazione dell'obbligo di visto nazionale (tipo d) per "motivi familiari" a favore dei familiari di cittadini UE di cui all'art. 2 comma 1 lettera b) del d.lgs. 30/2007, finora in uso ai fini di soggiorni di lunga durata (oltre i 90 giorni). Importanti novità operative.", di cui riportiamo alcuni passaggi:

"A favore degli stessi, verificato il vincolo di parentela/coniugio con il cittadino UE, potrà invece essere rilasciato un visto Schengen di breve durata (fino a 98 giorni, tipo C) per turismo con ingressi multipli. Il possesso di un visto tipo C continua infatti ad essere comunque necessario per l'attraversamento delle frontiere della UE per tutti gli stranieri soggetti a visto al sensi del Reg. CE 539/2001 (Elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all'atto dell'attraversamento delle frontiere)."

"Verrà quindi meno per queste categorie di utenze la disamina, in particolare, della questione del "carico familiare" e delle "unioni registrate in un altro Stato", annose questioni che hanno reso sempre difficoltosa l'attività di codeste Sedi e che ora, per il rilascio di un visto di tipo C per turismo, non rivestono più particolare rilevanza, essendo demandate alle competenti amministrazioni in territorio nazionale l'accertamento della sussistenza delle condizioni e requisiti per il diritto ad un lungo soggiorno del familiare UE in argomento."

http://www2.immigrazione.regione.toscan ... 8-2013.xml

In allegato l'informativa del Ministero degli Esteri relativa al rilascio del visto nei confronti dei "Familiari di un cittadino italiano o di un altro Paese dell’UE", che consigliamo di stampare e di consegnare all'interessato.

in attesa di eventuali aggiornamenti
cordialmente

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