cittadino NON UE in stato di detenzione domiciliare /arresti domiciliari diritto all'iscrizione anagrafica

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Mauri.Clara
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cittadino NON UE in stato di detenzione domiciliare /arresti domiciliari diritto all'iscrizione anagrafica

Messaggio da Mauri.Clara » mer set 16, 2020 8:05 pm

Un cittadino NON UE sta scontando la sua pena in stato di detenzione domiciliare (non ho avuto per ora la possibilità di rileggere la decisione del giudice; è coniugato con connazionale regolarmente residente).
Mi ero già interessata questa estate il caso per sapere se aveva diritto all'assistenza sanitaria infatti il responsabile del CUP mi ha detto di mandare lui o la moglie con delega allo sportello del CUP esibendo il provvedimento che lo riguarda dove é anche precisato il domicilio presso il quale sconterà la pena e precisamente la casa regolarmente affittata dalla moglie.
Al cup inserendo i suoi dati anagrafici hanno trovato che risultava già registrato presso USL di altra Regione; la moglie dice che si trattava di domicilio e non di residenza era titolare di un permesso di soggiorno spagnolo che è scaduto mentre era in carcere; Poiché all'Ufficio delle entrate hanno detto che possono sistemare questo problema che gli impedirebbe di ricevere la tessera sanitaria ho pensato che volessero suggerire di chiedere l'iscrizione anagrafica.

Chiedo può il cittadino NON UE in oggetto titolare di passaporto, ma non di permesso di soggiorno e comunque con domicilio già dichiarato nella sentenza del tribunale chiedere l'iscrizione anagrafica presso questo indirizzo dove sta scontando la pena?
Ringrazio

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adirmigranti
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Re: cittadino NON UE in stato di detenzione domiciliare /arresti domiciliari diritto all'iscrizione anagrafica

Messaggio da adirmigranti » mar set 22, 2020 5:23 pm

Salve,
certamente l'interessato ha diritto di chiedere l'iscrizione anagrafica e di conseguenza il Comune ha il dovere di iniziare il procedimento amministrativo e quindi concluderlo.

Cercando di sintetizzare la questione, il cittadino straniero ha diritto all'iscrizione anagrafica qualora possa dimostrare la propria regolarità sul territorio Italiano: nel caso di specie si tratta quindi di capire se il provvedimento di condanna, che costituisce di fatto un "obbligo di soggiorno", possa essere considerato come un titolo di soggiorno valido ai fini della stessa iscrizione.

Il Ministero dell'Interno si è occupato della questione nel 2005, con una circolare, e successivamente nel 2010, con una parere in risposta ad un quesito inoltrato da un Comune (in allegato). Facciamo presente fin da subito che la circolare ha un valore maggiore rispetto alla risposta ad un quesito.

Con la circolare del 2005 il Ministero "ritiene che gli interessati, peraltro, già inseriti nei registri della popolazione residente, possano essere iscritti nell'anagrafe del Comune ove ha sede l'istituto di pena, in quanto la loro permanenza in Italia è determinata dall'esistenza di una sentenza che li obbliga a soggiornarvi." Con la stessa circolare si richiama una nota del 2001: "In sostanza si può ben sostenere che tale provvedimento contiene in se stesso la caratteristica di autorizzazione al soggiorno, rendendo vano un ulteriore intervento, peraltro di natura amministrativa, dell'autorità di P.S."

Diremmo quindi che il cittadino straniero già iscritto in anagrafe perché regolarmente presente prima della condanna, non avrà alcun problema a mantenere la propria residenza durante la detenzione e fino al termine dell'esecuzione della pena, sempre che non sia stata "disposta l' espulsione dal territorio quale misura di sicurezza o a titolo di sanzione sostitutiva o alternativa alla detenzione."
"Al termine del periodo di esecuzione della pena, gli interessati dovranno richiedere il nuovo titolo di soggiorno e, se concesso, dovranno esibirlo agli uffici anagrafici del Comune, che prenderanno nota della relativa scadenza, anche ai fini del mantenimento dell'iscrizione anagrafica."

Argomentando analogicamente si dovrebbe arrivare alla conclusione che quindi sia possibile anche l'iscrizione anagrafica e non solo il mantenimento della stessa, dato che, come nel caso dell'interessato di cui al quesito, per non avendo un precedente permesso di soggiorno, il provvedimento di condanna costituisce di fatto un obbligo a soggiornare sul territorio italiano.

Ciò nonostante con il parere del 2010 il Ministero ha invece affermato: "L'iscrizione anagrafica del cittadino straniero è subordinata alla condizione della regolarità del soggiorno, oltre a quella della dimora abituale. La situazione d'irregolarità del cittadino detenuto non può ritenersi sanata per effetto del provvedimento sanzionatorio penale. Questo ultimo è rivolto alla tutela dell'interesse generale dello Stato a perseguire il responsabile di un reato ed ha una natura diversa da quella propria del provvedimento amministrativo di autorizzazione al soggiorno. Nel caso prospettato non si ritiene quindi che debba procedersi all'iscrizione anagrafica del cittadino straniero."

In conclusione, riteniamo certamente possibile chiedere ed ottenere l'iscrizione anagrafica, salvo vedersi rispondere in modo negativo dal Comune, con l'esigenza di dover proporre un ricorso contro tale diniego. In casi del genere consigliamo agli interessati di far pervenire la richiesta per iscritto, via pec o racc a/r possibilmente, pretendendo una risposta scritta da parte dell'Anagrafe. La preghiamo di volerci aggiornare sulla questione eventualmente chiedendo al responsabile dell'Anagrafe di contattarci direttamente al cell. per le emergenze.

Ci preme infine precisare che l'iscrizione al Servizio Sanitario non potrà essere legata in alcun modo all'iscrizione anagrafica essendo garantita l'iscrizione obbligatoria in ragione dello stato di detenzione (si veda art. 1, comma 5 D.Lgs. 230/1999 "riordino della medicina penitenziaria").

Cordialmente
Allegati
iscrizione angrafica detenuto straniero 2005 e 2010.pdf
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Mauri.Clara
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Re: cittadino NON UE in stato di detenzione domiciliare /arresti domiciliari diritto all'iscrizione anagrafica

Messaggio da Mauri.Clara » mar set 22, 2020 8:44 pm

Dopo le perdite a causa dei pensionamenti l'ufficio anagrafe si sta riorganizzando e quindi é mio dovere sottoporre all'attenzione dei colleghi questa preziosa consulenza; conoscete bene i miei limiti ed infine di questo caso conosco veramente poco.
Ma grazie alla vostra consulenza l'Ufficio anagrafe ha veramene la possibilità di esaminare il caso alla luce delle vostre precisazioni.
Comunque sia concordo pienamente sull'ultimo paragrafo era già mia intenzione contattare comunque la gli uffici dell'USL credo che sia stato un errore chiedere l'iscrizione anagrafica per consentire l'assistenza sanitaria.
Per quanto riguarda invece la possibilità di fare l'iscrizione anagrafica sono veramente contenta di potere sottoporre la vostra consulenza ai colleghi dell'anagrafe, mi sembra che con l'aggiunta di un nuovo collega possano approfondire alcuni aspetti, si stanno fra di loro riorganizzando, oggi se non si riesce a fare rete é difficile offrire servizi di buona qualità.

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