UNAR ad ANCI: “NO A ORDINANZE COMUNALI DISCRIMINATORIE SUGLI AIUTI ALIMENTARI”

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adirmigranti
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UNAR ad ANCI: “NO A ORDINANZE COMUNALI DISCRIMINATORIE SUGLI AIUTI ALIMENTARI”

Messaggio da adirmigranti » gio apr 09, 2020 10:48 am

Il direttore dell'UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Triantafillos Loukarelis, ha indirizzato una lettera al Presidente dell'ANCI Antonio Decaro per ribadire l'auspicio affinché, nel dare attuazione all'ordinanza della Protezione civile N. 658/2020 mediante misure urgenti di solidarietà alimentare, esse siano dedicate soprattutto alla platea dei potenziali beneficiari più a rischio e in particolar modo ai soggetti senza fissa dimora, alle comunità rom, sinti e caminanti e a tutti coloro che, pur vivendo in situazioni di estremo disagio economico e abitativo, non siano in possesso di residenza anagrafica o di cittadinanza italiana.

L'Unar auspica che l'ANCI possa continuare a svolgere la preziosa azione di indirizzo e monitoraggio degli interventi posti in essere dai Comuni, anche in chiave non discriminatoria e inclusiva, per fare in modo che in questo delicato momento per la nazione non si riduca l'attenzione verso i fabbisogni di quelle fasce vulnerabili della popolazione più difficilmente raggiungibili dagli interventi di sostegno sociale.
il comunicato UNAR: http://www.unar.it/emergenza-covid-19-l ... limentari/

Sono infatti i Comuni a determinare con appositi bandi i criteri di accesso e le modalità per ottenere i buoni spesa.
Il 30 marzo scorso è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale l'Ordinanza della Protezione Civile n. 658/2020 che ha stanziato le risorse per adottare misure di solidarietà alimentare da destinare ai cittadini, ripartendole tra i vari Comuni.

L'Ordinanza ha dato seguito al DPCM del 29 marzo 2020 che ha rideterminato, incrementandola, la dotazione del Fondo di solidarietà comunale 2020, al fine di aiutare i Comuni a mettere in campo interventi di sostegno alimentare alle famiglie più gravemente colpite dall'emergenza coronavirus.

L'esigenza è quella forte e urgente di assicurare, in via emergenziale, risorse per interventi di solidarietà alimentare sul territorio. Trattandosi di un'ordinanza di Protezione Civile, con i requisiti propri dello stato di necessità, le misure vanno applicate con l'obiettivo di accelerare al massimo le procedure di spesa, pur nelle difficoltà operative che i Comuni vivono a causa dell'emergenza.

Per tale ragione l'ordinanza non contiene disposizioni su criteri e modalità di erogazione delle misure, rimandando ai singoli Comuni la definizione degli stessi, così da soddisfare immediatamente le necessità dei propri cittadini in maggior stato di bisogno.

Il quadro normativo

L' ordinanza assegna ai Comuni un contributo complessivo pari a 400 milioni di euro per interventi di solidarietà alimentare. Le spettanze per ciascun Comune sono quelle derivanti dal riparto in base ai criteri di cui all'articolo 2 dell'ordinanza stessa e riportate nel suo allegato.

Non è previsto un termine per l'utilizzo di tale risorse in capo ai Comuni, né obbligo di rendicontazione a terzi di quanto speso. I Comuni, oltre ad utilizzare le risorse di cui all'ordinanza, possono destinare all'attuazione di misure urgenti di solidarietà alimentare anche eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l'apertura anche di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali dove far confluire le donazioni. Tali donazioni sono defiscalizzate come previsto dall'articolo 66 del DL n. 18/2020 in corso di conversione.

Le misure

Grazie alle risorse del Fondo, i Comuni possono acquistare:
- buoni spesa utilizzabili per l'acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell'elenco pubblicato da ciascun comune nel proprio sito istituzionale
- generi alimentari o prodotti di prima necessità.

I beneficiari

È questo il punto dell'ordinanza su cui più si discute in questi giorni. La norma non prescrive l'obbligo di approvare atti di indirizzo della Giunta Comunale, in merito ai criteri per l'individuazione della platea di beneficiari dei buoni spesa. La competenza in merito all'individuazione della platea dei beneficiari ed il relativo contributo è attribuita all'Ufficio dei Servizi Sociali di ciascun Comune. L'ufficio, prevede l'ordinanza, dovrà individuare la platea tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall'emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno Priorità dovrà essere dati alle persone non assegnatarie di alcun sostegno sostegno pubblico ( Reddito di cittadinanza , Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale).

L'ordinanza non esclude che le risorse possano essere attribuite anche a percettori di altre forme di sostegno pubblico al reddito, ma nell'attribuzione del contributo dovrà darsi priorità a chi tale sostegno non lo riceve.

Sindacati e Associazioni hanno rivolto nei giorni scorsi un appello ai Comuni affinché individuino i beneficiari dei buoni spesa in base alla reale situazione di bisogno, senza tenere conto della nazionalità, del titolo di soggiorno o della durata della permanenza precedente sul territorio".

Per conoscere le misure adottate dal proprio Comune è necessario andare sul sito dello stesso.
Ordinanza Protezione Civile n.658 del 29 marzo 2020: http://www.protezionecivile.gov.it/ammi ... nesso-all-

fonte: http://www.integrazionemigranti.gov.it/ ... ativa.aspx

Chiediamo quindi a tutti di voler monitorare quali siano le prassi poste in essere nei propri Comuni e quindi di voler segnalare quelle anche solo potenzialmente discriminatorie.

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