RICONGIUNGIMENTI ALLA PREFETTURA DI PISTOIA
Inviato: gio mar 21, 2019 3:13 pm
Buongiorno,
segnalo alla vostra attenzione, per avere un vostro giudizio e suggerimenti sul da farsi, un provvedimento dello Sportello Unico di Pistoia sul ricongiungimento di un cittadino straniero: si tratta di uno solo tra diversi provvedimenti analoghi che ho avuto modo di vedere, e che sono indicativi di una nuova prassi inaugurata dalla Prefettura.
In estrema sintesi, nel valutare la disponibilità dell'alloggio ai fini del ricongiungimento, lo Sportello Unico non si limita ad accertare l'esistenza di un titolo di disponibilità (affitto, proprietà, ospitalità ecc.), né si limita a richiedere il Modello S2 per avere prova dell'autorizzazione del proprietario.
Lungi dal limitarsi a questi accertamenti, previsti dalla normativa e dalle circolari, la Prefettura entra nel merito delle clausole stabilite nei contratti di locazione. Così, per esempio, laddove il contratto di affitto preveda - come di frequente accade - il divieto di sub-locazione, la domanda viene respinta perché si suppone che il richiedente non abbia piena disponibilità dell'alloggio (è questo, a quanto abbiamo capito, il caso del provvedimento qui allegato).
Eppure, su questo punto mi sembrava che da anni esistesse un pacifico consenso sull'interpretazione della normativa. Sin dalla prima circolare del 2008 sulla procedura informatizzata, si era infatti stabilito che era sufficiente il consenso scritto del proprietario (da dimostrare mediante produzione del Modello S2 debitamente compilato e firmato). Questa è tutt'oggi la prassi prevista dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 2805 del 31-07-2017.
L'interpretazione restrittiva, secondo cui le Prefetture dovrebbero addirittura entrare nel merito delle clausole contrattuali stipulate tra proprietario e locatore, mi pare autorizzare un'ìndebita ingerenza delle autorità pubbliche in accordi stipulati tra privati.
Inoltre, dato che il divieto di sub-locazione compare in quasi tutti i contratti, a garanzia del proprietario, è fin troppo evidente che una prassi del genere produce una sostanziale impossibilità di richiedere il ricongiungimento familiare. Mi pare una indebita e ingiustificata compressione del diritto all'unità familiare.
Fatemi sapere che ne pensate, e se potete eventualmente intervenire.
Grazie dell'attenzione e a presto
Sergio
Allegato:
segnalo alla vostra attenzione, per avere un vostro giudizio e suggerimenti sul da farsi, un provvedimento dello Sportello Unico di Pistoia sul ricongiungimento di un cittadino straniero: si tratta di uno solo tra diversi provvedimenti analoghi che ho avuto modo di vedere, e che sono indicativi di una nuova prassi inaugurata dalla Prefettura.
In estrema sintesi, nel valutare la disponibilità dell'alloggio ai fini del ricongiungimento, lo Sportello Unico non si limita ad accertare l'esistenza di un titolo di disponibilità (affitto, proprietà, ospitalità ecc.), né si limita a richiedere il Modello S2 per avere prova dell'autorizzazione del proprietario.
Lungi dal limitarsi a questi accertamenti, previsti dalla normativa e dalle circolari, la Prefettura entra nel merito delle clausole stabilite nei contratti di locazione. Così, per esempio, laddove il contratto di affitto preveda - come di frequente accade - il divieto di sub-locazione, la domanda viene respinta perché si suppone che il richiedente non abbia piena disponibilità dell'alloggio (è questo, a quanto abbiamo capito, il caso del provvedimento qui allegato).
Eppure, su questo punto mi sembrava che da anni esistesse un pacifico consenso sull'interpretazione della normativa. Sin dalla prima circolare del 2008 sulla procedura informatizzata, si era infatti stabilito che era sufficiente il consenso scritto del proprietario (da dimostrare mediante produzione del Modello S2 debitamente compilato e firmato). Questa è tutt'oggi la prassi prevista dalla circolare del Ministero dell'Interno n. 2805 del 31-07-2017.
L'interpretazione restrittiva, secondo cui le Prefetture dovrebbero addirittura entrare nel merito delle clausole contrattuali stipulate tra proprietario e locatore, mi pare autorizzare un'ìndebita ingerenza delle autorità pubbliche in accordi stipulati tra privati.
Inoltre, dato che il divieto di sub-locazione compare in quasi tutti i contratti, a garanzia del proprietario, è fin troppo evidente che una prassi del genere produce una sostanziale impossibilità di richiedere il ricongiungimento familiare. Mi pare una indebita e ingiustificata compressione del diritto all'unità familiare.
Fatemi sapere che ne pensate, e se potete eventualmente intervenire.
Grazie dell'attenzione e a presto
Sergio
Allegato: